Parcheggi selvaggi? Arrivano provvedimenti! L‘associazione di consumatori e alcuni dei maggiori player del settore hanno lanciato il primo esperimento mondiale di educazione alla guida chiamato CONSUMERISMO MONITOR.
Sanzioni per tutti coloro che parcheggiano i monopattini in sharing fuori dalle zone consentite o in maniera scorretta violando il Codice della Strada.
Alert, penali e corsi di guida obbligatori
- Alla prima violazione il trasgressore riceverà un alert direttamente sul proprio smartphone attraverso l’app dell’operatore;
- Alla seconda violazione, si riceverà una penale da parte dell’operatore, unita ad una guida al parcheggio e al rispetto delle regole mediante una mail dedicata;
- In caso di terza violazione, gli utenti dovranno frequentare un corso di guida obbligatorio e gratuito.
Secondo l’indagine svolta a Roma da Consumerismo No profit e Dott:
- circa il 32% degli intervistati (1 utente su 3) ritiene infatti che sia necessario prevenire la sosta selvaggia dei monopattini condivisi;
- Per il 26% serve inoltre impedire alle persone di guidare in modo pericoloso;
- Il 29% ritiene che il servizio di sharing vada esteso alle parti della città attualmente non servite.
Le città oggetto dello studio
Lo studio ha preso in considerazione il numero di operatori attivi nel settore dello sharing, i noleggi quotidiani, la quantità di mezzi a disposizione e come vengono parcheggiati i mezzi dagli utenti. Tra le città esaminate:
PARIGI
Parigi vince: grazie alle politiche adottate ha visto una riduzione del 90% dei parcheggi scorretti dei monopattini
LONDRA
Seconda Londra, che registra un tasso di parcheggio errato del 3%, anche se la capitale inglese registra un numero di monopattini inferiori a Roma e Parigi in proporzione al numero di abitanti.
ROMA
Nella capitale Italiana, nonostante un numero ridotto di abitanti rispetto a Londra, si registra un elevata percentuale di parcheggi scorretti, ossia del 69% totale (7 monopattini su 10 vengono quotidianamente parcheggiati scorrettamente).
«Crediamo fortemente che per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione e beneficiare quindi delle aree che verranno liberate – oltre che degli evidenti effetti sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità delle città – occorra incentivare l’uso della micromobilità condivisa, ma sempre e solamente nel rispetto degli altri cittadini e delle regole comuni»
Luigi Gabriele, PRESIDENTE DI CONSUMERISMO
Vi ricordiamo, inoltre, che l’utilizzo dei mezzi in sharing è comunque soggetto alle norme del Codice della strada. Proprio in questo articolo parliamo di alcune regole da dover rispettare per evitare sanzioni.
Buona lettura!